4 passi per avvicinarsi ad una persona e creare un legame. (Il tramonto, l’incanto e l’intesa: cosa c’entrano col business? C’entrano, c’entrano…)

“Quando guardo un tramonto, non dico: ‘Ci vorrebbe un po’ meno arancione a destra del sole e un po’ più di riverbero sull’acqua”, diceva lo psicologo Carl Rogers a proposito del modo in cui osservava il mondo. “Non cerco di controllare il tramonto”, proseguiva. “Lo guardo con ammirato stupore”.

E pensava la stessa cosa delle persone.

“Una delle esperienze più gratificanti”, diceva, “è contemplare un individuo come contemplo un tramonto”.

Quando contempli un tramonto, non pensi a migliorarlo, e quando sei con una persona, e la contempli pensando che ti piace, e che non sai come mai ti senti in profonda sintonia, ti puoi permettere di prenderla così come è, senza pensare a nulla se non a far riuscire al meglio le cose che state facendo insieme.

Questi due non sono persone, non stanno guardando il tramonto, ma stanno riuscendo nel loro intento comune! 🙂

Sintonia, affinità e fiducia possono essere creati?

Per molti sintonia, affinità e fiducia sono cose che capitano grazie alla “congiunzione astrale” tra persone simili quando anche il karma fa l’occhiolino senza farsi notare. Per molti (come noi tra poco) sono cose che devono essere fatte capitare: la congiunzione astrale la congiungi e la rendi astrale tu, facendo azioni precise.

Perché è importante creare sintonia? Perché ci fa tirare fuori il meglio di noi, ci rende più creativi e produttivi nel lavorare insieme e più coinvolti e rapidi nel prendere decisioni, ti basta?

Magari partiamo dal farci un’idea della situazione opposta quella in cui manca quell’affinità fiduciosa e coinvolgente che in molti conoscono come “rapport”
(il nome sembra un farmaco che la PNL ha sviluppato per competere con Viagra e Cialis, ma non è così, è più potente!).

Esempio 1: riunione in cui le persone parlano una sopra l’altra, mentre i silenti guardano distrattamente fuori dalla finestra e i finti impegnati a prendere appunti su notebook in realtà si trastullano su siti web di ogni tipo (dai voli con albergo last minute, alle biciclette da MTB, agli optional delle auto in renting, alle recensioni del Bimby). 🙂

Esempio 2: parli con una persona che inizia a lamentarsi per ogni genere di problema, cerchi di dare un parere o voler capire e ti rendi conto che lei non ha il minimo interesse nelle tue opinioni, anzi ti contraddice ogni volta che apri bocca e non avverte il tuo disagio nel sentirti trattato come il suo “bidone della spazzatura” (perchè ti considera così).

Esempio 3: arriva il conoscente o amico “carichissimo” che ti travolge di racconti sulle sue recenti avventure e conquiste, non ti chiede niente di te  (e sai che non gliene frega niente, tanto è ego centrato), ti impone di fargli un favore all’istante, ti fa notare che hai il colletto da sistemare e che lui ha preso un orologio nuovo a Dubai e poi sparisce per una settimana o due a farsi i fatti suoi.

Non continuo, credo che hai capito il genere di situazioni e di personaggi “distonici”, quelli che suonano come un violino scordato “made in China” o un trombone assordante che stecca e copre tutti gli altri strumenti della banda. 

Lasciamoli strombettare da soli e torniamo a concentriamoci sul fare meglio noi.

Cosa serve per creare intesa con una persona?

Secondo recenti studi della facoltà di psicologia di Harvard, compiuti dai professori Robert Rosenthal e Linda Tickle-Degnan, una “pastiglia” da 100 mg diRapport è composta da tre, dico 3 ingredienti:

  1. volontà di relazione e positività di atteggiamento (25 mg)
  2. attenzione reciproca (25 mg)
  3. condivisione di belle emozioni (25 mg)
  4. sincronia e coordinazione dei gesti (25 mg)

Sono 4 te ne sei accorto? (Gli psicologi di Harvard hanno dimenticato il primo ingrediente per strada, perché secondo me quando devi sfornare pubblicazioni malloppose per fare carriera accademica, non sempre il tuo intento è quello di farti comprendere in modo semplice e chiaro.)

Ci devono essere tutti e quattro per arrivare a 100, e te lo faccio intuire con due immagini.

Osservale e dai un voto ai 4 elementi per ogni membro delle due coppie.

[Nella prima cosa pensi dell’atteggiamento e delle emozioni che si vogliono trasmettere? E nella seconda hai notato che coordinazione ed emozioni possono essere superbamente artefatte?]

Immagina ora di voler superare un estraneo su un marciapiede affollato: fai attenzione a come si muove e al suo passo, cerchi di accelerare il tuo e farti spazio appena possibile, ma non te ne importa niente di lui e non te ne curi per nulla.

Ecco, ora che hai capito come non si crea sintonia e intesa, impariamo come si “suona” insieme ad altri per diventare una band affiatata ed entrare nella top chart come i Coldplay o Maroon 5, o il gruppo che ti piace di più.

Come utilizzo i quattro ingredienti? 

1 Atteggiamento.

Innanzitutto davanti ad una persona devo chiedermi cosa voglio davvero costruire con quella persona, per cosa mi piace e quanto vale il legame con lei e poi devo decidere di mettere da parte il voler per forza apparire superiore o “smart”, o “cool”, o il voler dimostrare di avere ragione a tutti i costi. Prima la relazione, poi l’aver ragione.

2 Attenzione.

Se dimostro di ascoltare, mantenendo uno sguardo attento e partecipe, normalmente risulto più interessante e attraente. Questo permette di concentrarci solo sulle cose belle in comune, e poter condividere belle sensazioni  di affinità e comprensione (quella che si chiama empatia non è niente altro che una forma speciale di attenzione).

3 Emozioni positive

Quando trasmetti accoglienza, stima e affetto con il tuo tono di voce e il tuo sguardo, mentre  a parole spieghi fermamente che certe cose andavano fatte in un altro modo, come vieni percepito? Come il miglior capo del mondo. Un amico o compagno insuperabile. Oppure un genitore unico.

Ricorda: se c’è profonda connessione, anche una critica dura può essere accolta da chi la riceve con ammirazione e apprezzamento.

Tutto è nell’emozione che ci metti, e che mantieni, per primo.

4 Sincronia e coordinazione di posture e gesti

Sottili cenni non verbali dettano il ritmo e i tempi delle conversazioni e del movimento corporeo quando si è “agganciati” emozionalmente e reciprocamente coinvolti. Stare insieme assomiglia ad un balletto musicato dalle voci di entrambi, e lo è.

E cosa interpreta questi sottili cenni non verbali dentro di noi? Si tratta di complessi calcoli cerebrali compiuti da sistemi neurali che i neuroscienziati chiamano “oscillatori”, se vuoi farti un’idea di come agiscono, immagina i sensori che guidano i sistemi avionici di bordo nel rifornimento in volo ad alta velocità.

Gli “oscillatori” vibrano e trasmettono un impulso, noi adattiamo il nostro modo di porci e alla fine ci riesce la connessione. Voilà!

E per concludere in bellezza, qual’è la cosa più importante da fare per far funzionare i tuoi “oscillatori” di intesa?

Libera la mente e ascolta interessato: molti credono di ascoltare ma in realtà cercano solo di capire quando interrompere per poter replicare a loro volta. Oppure sono perennemente distratti e sconnessi.

Basta prenderne consapevolezza e capire quanto ci limita. Cosa c’è da guadagnare dalla sintonia?

Puoi imparare di più chiamandomi da te in azienda per darti una mano a trionfare in uno dei tuoi progetti, metterti in condizioni di migliorare e ottenere successi è la mia passione.

P.S Le due foto sui tramonti sono opera di Erika Carrera ph che ringrazio per la gentile collaborazione visuale.