Non usi la tecnica dei 3 secondi? (questi due ridono ancora per poco, mi sa…)

Ma se la usi già, allora Mr. e Mrs. Smith ritirano il peluche e continuano a godersi il luna park, pericolo scampato!

Se temi la seconda opzione, ho convinto i due killer sorridenti a non spararti con la promessa che ti darai da fare ad usarla.

Questa volta ho deciso di lasciare la parola a Brad Pitt (alias Mr. Smith), la sua Angelina è già attentissima, presissima e bramosa di ascoltare.

Hai 3 secondi, lo sapevi?

Lo so che ti stai chiedendo: “per fare che?”

Uhm, ti ci faccio arrivare da solo… Immagina un attore debuttante e pressoché sconosciuto (anche se biondo e non certo bruttino) che si presenta ad una sfilza di provini “questione di vita o di morte”, presentazioni ufficiali ed eventi mondani gremiti da tycoon dell’industria dello spettacolo, grandi celebrità, registi e produttori spietati.

Quanti secondi ha ogni volta a disposizione per avvicinarsi, presentarsi e mostrarsi accattivante prima di iniziare a “perdere punti carattere” con una titubanza ingiustificata?

Bingo…

“La prima impressione è quella che conta!” E mica solo la prima, aggiungo…

Sai di che cosa si sono accorti gli esperti di pubbliche relazioni e di “social domination”?  Che se ci metti più di tre secondi stai involontariamente trasmettendo all’inconscio dei presenti un messaggio subliminale dalle molteplici conseguenze disturbanti e penalizzanti, quello di una persona che “non si osa”, “ha la testa per aria”, “non è tanto educata”, “chissà perché non sorride”, “sembra intimidita”, “questo se la tira un pochino”, “perchè fa finta di niente?”, “si sente un pesce fuor d’acqua qui” o “ti serve un elettroshock per risvegliarti?”.

L’inconscio di chi ti guarda fa confronti di questo tipo, sempre…. clicca qui (se vuoi scoprirlo).

Quando ti trovi con persone che non conosci (e ancor di più se le conosci) hai a disposizione non più di 3 secondi per cercare un contatto prima che questo stallo relazionale inizi a penalizzarti inconsciamente. Se vuoi apparire spontaneo, empatico e sicuro parti subito sciolto: 1, 2, … sorridi e avvicinati!

Mettiamola così: puoi ciondolare e studiare la situazione fin che vuoi, fare l’intellettuale assorto, l’agente segreto che scruta di nascosto, il guru impegnato in conversazione estatica con il suo spirito guida, il posacenere, o la tappezzeria… non funziona, a meno che tu non voglia proprio dimostrarti poco spontaneo, o a disagio, o trasmettere un percepibile disinteresse e distacco da quel contesto (magari è quello che vuoi veramente).

E se sei una donna?

Adesso lo chiedo ad Angelina, e riporto le sue parole.

In incontri professionali o sociali, l’impressione che trasmetti è la stessa, che tu sia uomo o donna. Le donne più forti e sciolte sono a loro agio nell’avvicinarsi a qualsiasi persona, o gruppo e creare un contatto, senza aspettare la manna dal cielo.

Più una donna tergiversa, o “resta sulle sue” (se sei donna e a te non capita mai, magari conosci “molto bene” qualcun’altra che ogni tanto lo fa), più questo contatto è indebolito in partenza, non consciamente, magari, ma sicuramente nell’inconscio degli astanti, dove più conta.

Solo nei riti di attrazione e seduzione la donna può (e deve, se ha interesse) lanciare un sorriso fugace e magari distogliere lo sguardo con nonchalance, aspettandosi che chi conosce la regola dei 3 secondi cerchi subito di ricambiare apertamente il sorriso e di avvicinarsi per scambiare due o tre parole per iniziare a studiarla (con un “false time constraint”, ma qui entriamo nelle regole del “game” e la Mrs. Smith non può rivelare tutto ciò che sa degli uomini).

Vuoi dimostrare di essere una persona aperta, affabile e capace di creare sintonia relazionale? Inizia dal darti una mossa in 3 secondi, SEMPRE.

(in PNL viene usata la parola “rapport”, l’ho tradotta sintonia che è più chiaro, ndr)

Brad vuole dirti un’ultima cosa..

“3 secondi, hai capito?”