AVVERTENZE: Se credi al Super Enalotto e alla Fata Turchina allora non leggere, tanto tra poco arriva Babbo Natale e ti porta una scatola di Gratta & Vinci con premi a tua scelta del tipo: [ ] mutuo estinto dalla banca [ ] 6 weekend di “fuochi artificiali” in 6 capitali europee [ ] licenziamento del tuo capo in azienda [ ] promozione a capo della tua azienda [ ] basta azienda, vivrò di rendite [ ] una famiglia meravigliosa senza suocera [ ] una forma invidiabile senza faticare e senza diete [ ] ….
(valgono le scelte multiple, e puoi anche completare i puntini a piacimento)
Se credi in te stesso, invece, ti servirà smascherare 6 grandi bugie da cui molto spesso ci facciamo portare a spasso in modo inconcludente, stressandoci ed inseguendo una falsa produttività illusoria.
In questa prima parte ti rivelo le prime 3 bugie, tre credenze che ci illudono come fanno i miraggi nel deserto:
- Tante cose sono importanti e tutte contano allo stesso modo..
- Il multitasking ti consente di fare di più e più in fretta.
- I risultati sono solo una questione di grande disciplina.
1. Tante cose sono importanti e tutte contano allo stesso modo. [FALSO]
Le cose più importanti non sempre sono quelle più rumorose. [Bob Hawke]
Non ci sono solo poche cose importanti, ci sono POCHISSIME cose importanti. Quando ti rendi conto che molto meno del 20% delle cose a cui ti dedichi produce più dell’80% dei risultati che ti appagano veramente, allora capisci che spesso fare bene SOLO una cosa che conta è l’UNICA cosa che conta.
Le cose che contribuiscono di più alla tua realizzazione personale e che rendono di più sono pochissime, e in ogni arena della vita sicuramente una più di tutte fa la vera differenza, occupatene e portala a compimento nello stesso modo in cui il francobollo di una cartolina resta appiccicato fino a destinazione.
(questa qui se l’è addirittura spedita da solo Francis Scott Fitgerald).
2. Il Multitasking ti aiuta a fare di più e più in fretta. [FALSO]
Fare due cose alla volta equivale a non fare niente. [Publilio Siro]
Se ti dividi tra due o più attività in contemporanea il tuo cervello funziona malissimo, perchè pure il multitasking in informatica consente l’utilizzo esclusivodella CPU ad una sola applicazione alla volta. Solo che il tuo cervello quando sposta l’attenzione da un compito ad un’altro, e magari solo per distrarsi con una baggianata:
- spreca un sacco di energia mentale inutile,
- ti fa perdere tempo per tornare a riorientarsi e riprendere il compito abbandonato
- ti abitua falsamente a completare le cose in un tempo molto maggiore del necessario
- ti fa incorrere in un sacco di errori (come il ricercare spasmodicamente informazioni nuove, invece di usare in modo avveduto quelle che già possiedi)
- ti fa completare le cose non sempre in modo qualitativamente accettabile
- talvolta potrebbe farti commettere imprudenze come se fossi ubriaco.
Se a quello che fai nel lavoro e nella vita non ti dedichi con la stessa attenzione totale di un cardiochirurgo quando opera o di un pilota quando atterra, fatti delle domande e datti delle risposte… (e non lamentarti soprattutto)
Anche i nostri cari richiedono una attenzione focalizzata, le domande interessate e adoranti di un figlio, quelle confidenze amorevoli abbracciati sul divano o la chiacchierata con la nonna davanti al the coi biscotti fatti in casa forse non si ripeteranno mai più (e i biscotti comprati all’Esselunga mangiati da solo pucciandoli nella birra non sono nemmeno buoni). :-)))
3. I risultati sono solo una questione di grande disciplina. [FALSO]
È la mia ragazza che dice cosa fare. È lei che ha il cervello. Ma io non lo riconosco mai davanti a lei. Bisogna mantenere la disciplina. [Charles Dickens]
La disciplina è utile e produttiva come la forza che serve per trainare un carro con le ruote quadrate. Ti spossa e per lo più ti rende inconsciamente indisciplinato quando sei “in libera uscita”.
In realtà i risultati più consistenti derivano dalle abitudini proficue e costruttive che ci diamo.
La disciplina serve solo nel periodo in cui “alleniamo” una nuova abitudine, quel periodo di attenzione conscia quotidiana di ALMENO 66 GIORNI (cioè poco più di due mesi e non tre settimane come certe ricerche datate suggeriscono) in cui ci imponiamo di fare qualcosa di “non piacevole” che ci serve e ci controlliamo nel farlo bene.
Fai diventare abitudine le cose dure, e l’abitudine stessa le renderà facili. Usa la tua disciplina solo quando stai creando una nuova abitudine, così che una volta abituato tu viva più leggero.
I prossimi tre miraggi li scopriamo la prossima volta, ma ahimè per i maschietti non sono questi, buona settimana!