Scordati che ti spieghi cosa combina Dan Bilzerian nella sua vita poco privata, ti dico solo che è un americano che dilapida le sue ricchezze in modo fenomenale e con lo stesso criterio di un ragazzino di 14 anni che gioca alla vita come alla Playstation: armi, donne, auto, ville, feste e vizi di tutti i tipi.
Dan Bilzerian è il tipo di persona che possiede un’azienda che possiede un’altra azienda che cerca di registrare a fini commerciali la “faccia del proprietario” dell’azienda da cui è posseduta (e cioè la sua).
Anche se so che ti potrebbero incuriosire i criteri di scelta di un quattordicenne senza freni inibitori, mi limito a presentarti quelli più oculati e lungimiranti di un vero PRO (che è anche il titolo lunghissimo del mio imminente libro sull’ingegneria dei risultati).
E per farlo, prendo ad esempio una scelta non particolarmente fondamentale che ti porti a capire la filosofia del “mai meno di 9”, che ti presenterò dopo.
Immagina di dover scegliere il locale più adatto per festeggiare il tuo compleanno insieme ai tuoi amici più cari. Che cosa cerchi?
Sicuramente cerchi (e lo voglio sperare) un posto diverso da quello che invece sarebbe perfetto per una serata romantica. E altrettanto certamente non ti andrebbe bene il posto dove a mezzogiorno hai avuto una colazione di lavoro con colleghi o con clienti.
Sai qual è la domanda che sono sicuro ti faresti?
“Cosa deve avere il locale che cerco per essere il posto perfetto in cui tenere la mia festa?”
Potresti iniziare definendo almeno 3 criteri minimi da rispettare: ad esempio stile, tipo di servizio e di intrattenimento (gradito ai tuoi ospiti), e facilità di parcheggio.
Se un locale passa tutti e tre questi requisiti lo prendi in considerazione, altrimenti è scartato in partenza.
Dopodiché ti chiederesti cosa distingue veramente il posto ideale PER TE, e identificheresti almeno 3 parametri TOP per selezionarlo (esempio: carta dei vini o dei cocktail, menù specifico, presenza di un privè o di un’area riservata solo ai tuoi ospiti con dj set).
Se un locale li supera tutti e tre, è il tuo. Altrimenti scegli, tra quelli che ne hanno passati almeno due, quello che ti costa di meno. :-)))
Quindi ti riassumo il metodo di scelta che ti ho fatto seguire:
- preselezione con 3 criteri “passa non passa”
- selezione definitiva con almeno due criteri ideali TOP soddisfatti in pieno.
In questo modo puoi scegliere anche un’opportunità di lavoro o di altro tipo, con lucidità e furbizia.
E adesso è ora di approfondire la regola del “mai meno di 9”.
“Mai meno di 9”: se qualcosa (o qualcuno) merita non più di 8 in quanto a bravura, bellezza o valore, la risposta deve essere un irremovibile NO.
Questa è la regola del “mai meno di 9” e la puoi applicare a qualsiasi decisione o dilemma.
Quando valuti un’opzione trova l’unico, il più importante e il più “crudo” criterio per decidere (è il miglior esempio del mio metodo B.A.S.E. Thinking di cui ti ho parlatoqui) e poi assegna ad ogni possibilità un punteggio da 0 a 10. Quindi fermati, chiudi gli occhi, vivi la scelta dentro di te e conferma il punteggio ascoltando con fiducia la tua pancia (il tuo inconscio “sa” perché elabora tutte le esperienze della tua vita relativamente al meglio per te in pochi istanti e ti restituisce una sensazione viscerale chiara).
Esempio: “Da 0 a 10 quanto è in gamba questo collaboratore?” o “Da 0 a 10 è il candidato ideale alla dirigenza?”
Se gli dai meno di 9 è come se valesse 0, perciò scartalo. E poi ascolta la tua pancia che ti ringrazia, e che fa un sospiro di sollievo. Se avessi un’azienda e i tuoi concorrenti assumessero collaboratori da 10, mentre tu solo da 7,5, hai idea della velocità con cui andresti a rotoli in breve tempo?
Se la Juventus scegliesse giocatori e staff da 8, non sarebbe la Juventus.
Se la Ferrari scegliesse piloti e ingegneri da 8, non sarebbe la Ferrari. Ti basta?
Lo so che ogni tanto capita un’opportunità che sembrerebbe “potabile”, che ti potrebbe togliere dagli impicci e da attese difficoltose, che potrebbe sistemarti per un po’ o darti un po’ di meritato sollievo.
Pensa però a come ti sentiresti se il tuo compagno o la tua compagna ti dicesse “Da 0 a 10, mi arrapi da 7…”: perché provare la stessa poco esaltante sensazione in ogni altra situazione importante della tua vita?
Personalmente quando non ho applicato requisiti restrittivi ho sempre preso fregature, e gestito le pesanti ripercussioni di scelte non entusiaste. Anche se mi viene ancora da prendermi a calci nel sedere per l’impulsività e la sconsideratezza di talune scelte imprenditoriali, mi congratulo perché quelle stesse frustrazioni e delusioni mi hanno spinto a imparare cosa funziona veramente e cosa no e a diventarne così “esperto” da potervene parlare con cognizione di causa.
Non credi che applicare requisiti restrittivi ti obblighi a scegliere quale occasione perfetta aspettare, invece di lasciare che gli altri, o il caso, decidano per te? E che ti consenta di dimostrare a te stesso che decidi per scelta, e non per inerzia, o per “fare esperienze”, o “farsela piacere”, o per raccontartela con “magari col tempo migliora”, o “ma sì, poi vediamo come va…”?
Oltretutto anche il dare un punteggio numerico alle varie alternative ti aiuta a decidere in maniera cosciente e ragionata invece che impulsiva ed emotiva, e spero che tu abbia modo di rifletterci sopra e convenire con me che le scelte importanti non possono essere esclusivamente impulsive e opportuniste.
Qui serve un boccale da Oktoberfest di disciplina, ma averne e usarla offre delle ricompense preziosissime.
Le persone sprovvedute davanti ad ogni scelta personale o professionale adottano criteri impliciti, spesso “socialmente apprezzabili” e mai dichiarati esplicitamente.
Usa queste domande invece:
“E’ esattamente quello che sto cercando?”
“E’ il meglio del meglio per me?”
“Se non brilla un SI’ chiaro allora è un chiaro NO.”
Le domande valgono esclusivamente per tutte le scelte importanti, mi raccomando. Se devi scegliere cose più effimere e poco impegnative puoi farti saltare lo sghiribizzo e scendere a compromessi togliendoti anche tutti gli sfizi che vuoi, come ad esempio provare se ti stan bene le scarpe che vanno più di moda (la moda è quello che viene fatto piacere e scegliere alla maggioranza, giusto per dovere di statistica) o comprare il televisore a led in saldo per sostituire il tuo plasma.
Io parlo delle scelte che ti cambiano o influenzano la vita, in cui prendi degli impegni importanti, in cui le possibili conseguenze negative risultano difficilmente e difficoltosamente rimediabili. Per tutte le scelte in cui le tue aspettative sono alte “MAI MENO DI 9”, ricorda.
E per finire ti andrebbe di conoscere il corollario di questa regola del 9?
Eccolo!
Se c’è una cosa che ti appassiona più di tutto, in cui riesci meglio, e in cui ti senti più realizzato, allora dovresti dedicarti solo ed esclusivamente a quella.
P.S. Ringrazio Greg McKeown per lo spunto e vi consiglio di leggere il suo libro Essentialism, che è disponibile tradotto in italiano come Dritto Al Sodo